La creazione di "Imprigionata"

Imprigionata, 2009
Backstage Imprigionata, foto di Nicoletta M. - 2009

Backstage Imprigionata, foto di Nicoletta M. - 2009
Questo è il mio primo vero lavoro.
Ci sono legata come lo è una madre al suo primo figlio.
In questo lavoro ci ho messo anima e corpo e mi ha lasciato un segno meraviglioso fuori e dentro di Me.

Era da tempo che avevo in testa di realizzare un qualcosa che avesse a che fare con le corde, le catene e la prigionia. Quella prigionia sì intesa come fisica, ma soprattutto mentale, in cui tutti, chi più e chi meno, siamo incastrati.
In quel periodo mi era stata ritirata la patente per guida in stato d'ebbrezza e l'avevo presa molto male come esperienza. Avevo patito duramente il colpo, perchè la patente , per me, era indipendenza. Mi son ritrovata a ripensare come la libertà è così difficile da gustare, di come ti viene tolta in fretta, di come, per esperienze passate, mi ritrovavo ad essere vincolata a qualcosa, da cui non avevo voglia di essere vincolata.
Un giorno stavo tornando proprio da una visita medica riguardo alla patente e mentre guidavo ho concepito "Imprigionata".
Nel mentre lo pensavo mi chiedevo chi potevo chiamare per interpretarlo, ma dopo ripensamenti ho capito che solo io potevo interpretare una sensazione così personale.
Per un mese e più ho pensato come organizzarlo, ho pensato alla location, al vestito, a trovare le corde e catene, a cercare i trucchi e il sangue finto.
Ad agosto ero pronta. Chiamo un'amica, Nicoletta, per farmi aiutare in determinati scatti, e partiamo.

E' stata bellissima tutta la preparazione, ricordo l'eccitazione e l'agitazione nel voler rendere alla perfezione ciò che avevo in testa.
E' stata una liberazione interpreatare questo progetto.. era proprio come se mi togliessi sul serio quelle catene e corde.

E ricordo ancora adesso la sensazione di quando avevo condiviso questo progetto.. inizialmente avevo paura che fosse troppo violento, che venisse mal interpretato il mio messaggio, che non mi avrebbero presa sul serio.. e invece fu un successo, almeno , per me lo fu... e per la prima volta sentii quella sensazione di essere capita e capii che molti sentivano di essere imprigionati e che anche loro avrebbero voluto liberarsi. Queste mi fece gioire tantissimo..! Voleva dire che quello che avevo fatto era servito oltre che a me, anche ad altri.