Saper andare "Oltre"

Questa foto l'avevo scattata nel 2011 e l'avevo intitolata proprio "Oltre".
L'avevo fatta in una fabbrica abbandonata e al primo sguardo uno si fissa proprio  su questi vetri taglienti e spigolosi, ma oltre a quelli ci sono i campi, c'è l'aria... c'è altro OLTRE a quei vetri.
Ieri sera ho terminato di leggere un libro sulla figura di Louise Bourgeois.
Si intitola "Distruzione del padre - Ricostruzione del padre" ed è un insieme di molte interviste e molti scritti della scultrice.
Qualche tempo fa avevo anche scritto un post sulla sua figura e per diversi anni l'ho sempre catalogata tra le artiste che adoro di più in assoluto.

Questo libro mi ha fatta riflettere molto.
Sicuramente tutto dipende anche dal periodo che uno sta vivendo.
Fino allo scorso anno mi attraeva principalmente un determinato tipo di Arte e quindi di Artista. Mi piaceva colui o colei che sapevano comunicare rabbia, dolore, disagio e sfogo del passato. Questo perchè io stessa stavo vivendo quel tipo di emozioni e , come spesso accade, ci si ritrova a stimare artisti che comunicano o hanno comunicato il tuo stesso sentire.
Questo è stato sicuramente il primo punto in cui mi sono messa in discussione.
Credevo che Louise e altri artisti mi piacessero per le loro incredibili qualità e non perchè volevo vedere in loro quella parte di me. E invece così è successo.
Sicuramente è una grande artista e ha realizzato delle notevoli sculture, ma in questo periodo il mio piacere artistico e indirizzato più su altre Personalità.

Ma grazie a questo libro ho fatto determinati ragionamenti..

Ho trovato la lettura pesante, noiosa e ansiogena.
Non avrei mai pensato ad una cosa simile riguardo ad un'artista così stimata.
Ma questo non tanto per il libro in sè.. probabilmente se l'avessi letto lo scorso anno l'avrei trovato sublime. Ma riguarda soprattutto i temi trattati dalla scultrice e quell'ostinarsi a esorcizzare, ma non nell'andare Oltre.

In tutti gli scritti e in tutte le interviste che le hanno fatto lei parla esclusivamente del suo rapporto con il passato, del rapporto con la madre, del padre, delle amanti del padre, della voglia di distruggere, della voglia di affrontare le paure legate principalmente all'infanzia e all'adolescenza e di quanto abbia trovato utile la scultura per tutto questo.
La cosa che mi ha provocato ansia è proprio il fatto che per tutta la sua vita artistica lei abbia sempre e solo parlato di quel periodo. E' talmente andata a ritroso dentro di sè che si è dimenticata di uscire e guardare fuori con altri occhi. Si è fermata al proprio ombelico e basta. E questo per tutta la sua vita. Incredibile.

Anche i miei primi lavori esorcizzavano ed erano più di sfogo riguardo al passato che altro. Ma per fortuna ho cambiato rotta... avrei trovato pesante se avessi continuato per tutta la mia esistenza a battere sullo stesso chiodo, come puoi evolvere facendo così?
Il libro sulla scultrice è un esempio, ma vedo ogni giorno persone che vivono sempre nelle stesse situazioni, magari si lamentano, ma non fanno nulla per cambiare il proprio stato.
Trovo che sia bello scoprire che determinati comportamenti, paure e insicurezze provengano dall'infanzia, ma trovo che sia ancora più bello, oltre a saperle leggere ed individuarle, saperle soprattutto affrontare e provare ad andare OLTRE a quello. Perchè la vita non è solo fatta di passato. Anzi.